venerdì 12 aprile 2013

Parole, pepe, musica... Dove siete finite...?

Sono ormai mesi, forse un anno, che non scrivo qualcosa, che non sfogo nell'etere tutta quella rabbia in corpo, quella repressione continua che quotidianamente devo affrontare senza speranze di tregua o di fuga.
Cinque anni. Sessanta-cazzo-di-mesi sono passati in questo posto.
Potrei dire che mi sembrano dieci anni. Mi sento vecchio, vecchio dentro, stanco, svilito, anestetizzato,
svogliato, deluso, annoiato.
Non sopporto la gente, mediamente troppo stupida, troppo presa dalle stronzate e dalle mode, o incanalata
in modi di fare dettati da tradizioni completamente sbagliate o da un ignoranza congenita e voluta.
Non sono e non mi sento la persona più intelligente di questo pianeta, ma ogni cazzo di giorno devo affrontare delle colossali teste di cazzo, che sembrano vivere come se fossero i padroni del mondo.
Non sono più capace di avere pazienza. L'ho finita. Ogni volta che quel telefono squilla, mi schizza una molla nel cervello, sul modello cinematografico "10 minuti di ordinaria follia".
Non sono più disposto a sopportare. Non voglio. Non posso. Devo salvaguardarmi in qualche modo prima di perire cerebralmente definitivamente.
L'occhio non mi da tregua, ma tra due mesi dovremmo forse toglierci questo problema.
E' tutto così annebbiato, senza capo né coda.
Le soddisfazioni sono così rare e brevi, che quando ne sono colto non riesco nemmeno a goderne.
Vorrei che le cose fossero un pò più semplici, solo "un pò", ma sembra che debba essere per forza così difficile.
Vorrei ritornare a respirare.
Vorrei smettere di sopravvivere e nascondermi al mondo circostante.
Mi piacerebbe tanto tornare a vivere.

S.