venerdì 14 ottobre 2011

Chi di speranze vive...

Eccoci qua.
2011.
L'intestazione del blog mi fa ridere. La scrissi poco dopo il mio ritorno a Brindisi.
Che cosa ho fatto.
Un bagaglio di speranze, illusioni, aspettative mancate e sogni sempre più lontani, sono brutte compagnie da frequentare.
Dopo anni padani oscuri, gli ultimi, la mia vita si è dovuta adattare ad una situazione ben diversa.
Il SUD.
Che cosa ho fatto.
Qui non cambia mai niente, se non in negativo. Ignoranza, superbia, perfidia, invidia, la patria dei peccati capitali insomma... Mi sembra un incubo, e la sveglia tarda a suonare. Oppure semplicemente avevo dimenticato di impostare l'allarme prima di cadere in questo torbido sonno dantesco.
In questo tacco d'Italia faccio ancora fatica ad accettare lo stato di cose, il modo di vivere, di lavorare, di pensare, di rapportarsi al prossimo. E' facile contare le eccezioni, che, come da buon proverbio, confermano sempre di più la regola, o meglio, la legge... La legge del più furbo.
Ho capito una cosa fondamentale. Chi, come me, è cresciuto fuori, sia personalmente, che professionalmente, stenta a crederci..
Perfetti manichini ignoranti, persone il cui mondo ha un diametro di pochi chilometri, gente il cui stile è stampato a cliquet. Tutti uguali. Tutti conformi. Stesse scarpe, stessi pantaloni, stessa cinta, stesse borse, telefonini, automobili... La "divisa del bercio".
O sei come loro o sei fuori.
Sfilate di moda sabatiche, ristoranti abituè e discopub anni 90.
La fiera dell'Est. Un topolino? Ma no... tanti topi di fogna, la forma migliore per adattarsi ad un habitat putrido e squallido, creato da politici da quattro soldi ed elettori ignoranti e cafoni.
Mi viene davvero il vomito.
Non mi piaceva, non mi piace e non credo possa piacermi in futuro. Una sorta di condanna per delle colpe che stento a capire. Una punizione esemplare per peccati di vite precedenti?
Sta di fatto che a Brindisi non c'è vita intelligente, e chi condivide questo pensiero, credo che condivida anche l'assenza coatta da strade, negozi e locali nostrani.
La disoccupazione regna sovrana, il lavoro nero imperversa, la corruzione, il nepotismo, la raccomandazione, sono come avvoltoi con residenza fissa.
La morte dei sogni, delle speranze.
E' il "sistema Italia" che trova in questa città di stampo fascista, il massimo dell'espressione.
Un ambiente distrutto (Vedi CERANO e Polimeri Europa), il commercio ucciso dagli stessi commercianti avidi, strutture inesistenti, servizi scadenti (Vedi Motobarca).
Si ha la sensazione che nell'aria ci sia qualcosa di maligno, di marcio.
Credo proprio di aver fatto una grandissima cazzata.
Non sempre mi riesce di controllare la rabbia nei confronti del Brindisino medio, che continua a comprare l'inutile a rate e la droga a debito da consumare nei bagni dei locali notturni o magari in quelli delle pubbliche istituzioni.

Vieni a ballare in Puglia! Ma appena finisce la musica... torna subito a casa tua!


Chissà se ce la farò a resistere.